Bruxismo diurno e notturno: sintomi, cause e cure

Per Bruxismo si intende l’atto involontario di digrignare i denti per 5-10 secondi, con conseguente sfregatura dell’arcata superiore contro l’inferiore. Viene definito una parafunzione ovvero un movimento senza uno scopo preciso, che non rientra dunque nei normali meccanismi fisiologici.

Il bruxismo è un fenomeno molto diffuso tra la popolazione, prevalentemente si verifica di notte e non viene avvertito dalla persona interessata ma può provocare disturbi del sonno nella persona vicina. Al risveglio, il soggetto affetto da bruxismo potrebbe avvertire un fastidioso dolore mandibolare oppure non rendersi conto di nulla. Sarà il dentista a rendersi conto del problema attraverso la semplice visita, questo perchè il bruxismo determina un’usura a livello dello smalto che favorisce l’insorgenza di carie e nei casi più gravi un danneggiamento dell’osso alveolare e un’esposizione della dentina.

Per una diagnosi accurata, si ricorre anche alla polisonnografia, un esame non invasivo per valutare lo stato del sonno, utile anche per intercettare le attivazioni muscolari della mandibola mettendo degli elettrodi anche a livello dei muscoli masticatori.

Bruxismo nei bambini

Circa 1 bambino su 10 soffre di bruxismo che nella maggior parte dei casi scompare con la crescita e la formazione della dentizione permanente. Nonostante le raccomandazioni del genitore di fare attenzione a non digrignare i denti durante la notte, naturalmente, il bambino non potrà evitare che questo fenomeno accada. Gli episodi di bruxismo nei più piccoli, infatti, avvengono quasi sempre di notte e sono legati ai “micro-risvegli” ovvero interruzioni del sonno dovute a stress, accumulo di tensione emotiva o all’arrivo di un fratellino/sorellina. Per tali motivi, è consigliabile ascoltare il bambino e indagare su eventuali situazioni di disagio emotivo nell’ambito familiare o al di fuori delle mura domestiche.

Cause del digrignamento notturno o diurno

È difficile determinare le cause del bruxismo e non esiste nessuna terapia farmacologica che possa curare questo fastidio. Numerosi studi scientifici hanno però indicato alcuni fattori che potrebbero provocare questo disturbo, tra cui:

  • ansia e stress
  • rabbia
  • malocclusione
  • malformazioni mandibolari
  • postura errata
  • disturbi del sonno
  • predisposizione familiare

Conseguenze

Come abbiamo detto, il bruxismo seppur sia un fenomeno che spesso non comporta disturbi, ha notevoli conseguenze che possiamo sintetizzare in due macro categorie:

  • Deterioramento dentale
  • Conseguenze negative per l’apparato muscolo-scheletrico che possono causare cefalee e numerose patologie

Test del bruxismo

Il test del Bruxismo prevede due esercizi. Il primo consiste nell’appoggiare due dita sulla guancia e stringere i denti per capire se entrambi i muscoli lavorano con sincronicità oppure uno predomina sull’altro.
Il secondo esercizio viene fatto con occhi chiusi. Bisognerà aprire la bocca per 1,5 cm e appoggiare per 3/4 volte i denti delicatamente. Fermarsi quando le due arcate si toccano e capire se l’appoggio è puntiforme o asimmetrico. Da quel punto d’appoggio stringere i denti: se si sente che la mandibola ha uno scivolamento fino verso il punto del massimo contatto probabilmente la mandibola è storta. In tal caso è opportuno rivolgersi a uno gnatologo.

Rimedi al bruxismo

  • Utilizzo di un bite che si sistema tra l’arcata superiore dei denti e l’arcata inferiore. I bite possono essere morbidi o duri ed esistono misure standard vendute nelle farmacie o bite fatti su misura con la rilevazione di un’impronta dentaria

Bite dentale

  • Utilizzo di tecniche di rilassamento come il Training Autogeno e il Rilassamento Muscolare Progressivo di Jacobson. Queste tecniche permettono di prendere coscienza del proprio livello di tensione muscolare e indurre ali rilassamento.
  • Cure ortodontiche per correggere eventuali malocclusioni
  • A livello psicologico sono necessari colloqui di sostegno per individuare le cause originarie dello stress. In ogni caso, per una corretta diagnosi si consiglia un consulto da un odontoiatra.

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