La saliva e la bocca: quello che c’è da sapere

“Avere l’acquolina in bocca” o “la bocca secca”: espressioni di uso quotidiano nella lingua italiana e non solo. Hanno una cosa in comune: l’elemento “saliva”, e fanno riferimento al fatto di averne un eccesso o una carenza. Ma a cosa serve? Come funziona?

Cosa è la saliva

Il termine deriva dal latino “sălīva”, con lo stesso significato che ha ancora oggi. Si tratta in gran parte di acqua (al 99 %)  e di sostanze inorganiche: sali minerali (bicarbonato di sodio, potassio e calcio) ed organiche come enzimi (amilasi, mucina, lisozima) ed immunoglobuline.

Viene prodotta da tre ghiandole: la parotide situata sotto l’orecchio (60%), la sottomascellare (30%) la sottolinguale (5%). Gli stimoli che la producono sono  visivi (una succulenta bistecca), meccanici (un limone in bocca), stimoli chimici (odore di pizza), o addirittura un ricordo e una memoria (la lasagna che ci faceva una nonna, da piccoli).

A cosa serve

Ha, tra le sue funzioni principali: umettante, digestiva, antibatterica e solvente. Inizia il percorso di digestione del cibo trasformandolo nel “bolo”, l’impasto che sarà inghiottito per raggiungere lo stomaco. L’enzima della saliva amilasi (ptialina) scinde parzialmente i legami delle catene di amido, mentre l’enzima lipasi scinde parzialmente i legami dei lipidi.

Il pH della saliva è neutro, si aggira tra 6,5 e 7,5. Se diminuisce troppo significa che c’è scarsa igiene orale o si è ingerito qualcosa di acido. C’è poi una funzione “pulente” : la saliva e i sali minerali che passano tra i denti asportano i residui di cibo. Aiuta infine al rimarginarsi delle ferite nella bocca grazie all’istatina. Per i rimedi contro la bocca secca e impastata cliccare qui.

Curiosità sulla saliva

Ma perché, se la saliva è formata in maggioranza di acqua, non disseta? È una questione di concentrazione: è più concentrata della soluzione salina e ci disidrata perché i fluidi nel nostro corpo tendono a scivolare verso la saliva stessa e non verso le cellule disidratate. La saliva non è sufficientemente acquosa ed è un concentrato di proteine ed enzimi che coesistono in quantità maggiori rispetto a quelle riscontrate nell’acqua.

Aumenta quando è stimolata dal cibo o al pensiero o alla vista o all’odore del cibo che ci risulti invitante. Diminuisce o finisce se si ha paura o si è particolarmente emozionati. A chi non è capitato di rimanere con la bocca secca dopo una scarica di adrenalina? Ne produciamo in media 1,5 litri al giorno.  Le mucche producono centinaia di litri di saliva al giorno.

Pavlov, celebre fisiologo ed etologo russo, dimostrò che la salivazione può essere stimolata anche indirettamente, con il “condizionamento” stimolo-risposta. Dopo molti esperimenti sui processi digestivi, Pavlov dimostrò come alcuni stimoli che non sono direttamente collegati al cibo (ad esempio una campanella), possano generare secrezioni salivari note comunemente come “acquolina in bocca”.

Controllare la saliva

Lo stato di salute del cavo orale dipende quindi anche dalla saliva. Il dentista può valutare se esistono o meno patologie.

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